venerdì 30 ottobre 2009

la caduta del velo


Avete mai sentito parlare del velo di Maya?
E' un concetto utilizzato anche dal filosofo Schopenhauer,per indicare tutto ciò che ci impedisce di accedere alla vera realtà,il noumeno. Un velo di apparenza, di falsità, che solo alcuni riescono ad attraversare.
Cosa c'è al di là del velo?
Restando fuori dai concetti filosofici ,potrei dire che dietro al velo si nascondono quelle dimensioni ignote all'uomo, come ad esempio l'astrale. Quelle stesse dimensioni dove vaga il corpo eterico quando sperimenta l'obe (out of body experience), la cui esplorazione conscia è prerogativa di chi conosce la realtà del mondo "sottile".
Questi sono i luoghi in cui si manifesta il pensiero o l'idea non appena viene creata, quindi si può affermare che il velo, oltre a mantenere l'illusione che la realtà sia solo quella tridimensionale che possiamo toccare, ci difende anche dagli spiacevoli incovenienti che si avrebbero se ognuno avesse il potere di manifestare il proprio pensiero all'istante.
Possiamo chiamare velo anche l'inconscio collettivo che unisce l'intera umanità rendendola prigioniera di idee predefinite. L'inconscio collettivo determina anche ciò che viene globalmente considerato possibile e ciò che non lo è. Qualsiasi fenomeno paranormale, passato al vaglio dell'incoscio collettivo diventa pressochè impossibile, ma non perchè lo sia, piuttosto perchè la maggioranza dell'umanità non è ancora in grado di sperimentarlo di persona.
A questo mi sento in dovere di aggiungere anche un dettaglio fondamentale: chi sta godendo dello status quo, ovvero di come le cose stanno andando sul nostro pianeta, fa di tutto affinchè la realtà non cambi. Se tutti all'improvviso diventassimo coscienti delle nostre immense facoltà creative, o anche solo consapevoli di quello che esiste oltre al velo, questa odierna schiavitù diventerebbe ingestibile. Ma il cambiamento è come un onda, parte da un punto preciso del mare creando altre piccole increspature finchè tutta la superficie ne risente.
Questo dimostra che ognuno, nel suo piccolo può fare qualcosa di utile. Nel momento stesso in cui io vedo qualcosa di diverso cambio le basi della mia realtà e pongo i presupposti affinchè cambi anche la vostra. E cosi via, in un continuo fluire, finchè tra i gorghi di questa gigantesca rete di pensieri, un giorno, spero non troppo lontano, emergerà la nuova realtà.

sabato 24 ottobre 2009

descrizione dell'aura

Al contrario di quanto si trova scritto navigando nel web e in alcuni testi specifici, l'aura non è propriamente una emanazione composta da strati sovrapposti uno all'altro, caratteristica che la renderebbe simile ad un arcobaleno.
Posso affermare,in base a quello che vedo,che gli strati successivi al primo che è denso e segue la linea del corpo fisico, sono non omogenei e composti solitamente da due colori che variano a seconda della persona, in seguito agli stati d'animo del soggetto può capitare che si abbia più concentrazione di un colore o dell'altro, ma sostanzialmente rimangono sempre gli stessi due colori dominanti.
Gli strati successivi non seguono la linea del corpo fisico, essi si dispongono come una sorta di "nubi ragnatelose" composte da fili luminosi. Talvolta sono anche visibili raggi dritti intorno all'aura. Mentre il primo strato varia a seconda della luce con cui si osserva, e sotto luce artificiale appare giallo mentre con luce naturale è più azzurro/verde, gli strati successivi non subiscono sostanziali variazioni,c'è una caratteristica che può però fuorviare nell'osservazione. I colori che di solito vengono visti all'interno dell'aura, sono il risultato di una sorta di meccanismo di accensione dell'energia e si dispongono, come ho detto, in filamenti o globi non omogenei, tuttavia può capitare di osservare intorno a noi stessi o la persona che stiamo vedendo, un bozzolo luminoso che si presenta sempre con sfumature del giallo, molto grande e non compatto.Potrei affermare che questo rappresenta il contenitore base dentro al quale l'energia viene metabolizzata e accesa in vari colori,distinguibili dalla base perchè molto brillanti.
La cosa che trovo più difficile da stabilire è l'ampiezza dell'aura.
Ho visto che in una stanza di circa 3 metri è veramente molto difficile stabilire la "fine"dell'aura, le propaggini si diffondono molto lontano dal corpo fisico e credo, anche se di questo non sono completamente certa non avendo visto con precisione, che la nube possa assumere proporzioni notevoli.
Sarebbe necessario esaminare una persona all'aperto con il giusto sfondo in modo da non essere fuorviati dai colori sottostanti (un cielo grigio, una grande parete rocciosa dal colore uniforme ecc), purtroppo non ne ho avuto ancora occasione.
Ho già detto che l'energia orgonica vitale ,il chi, è bianca e che l'aura è una sorta di involucro che la contiene, per cui mi viene in mente l 'esperimento del prisma dentro al quale viene fatta passare la luce bianca (che contiene in sè tutti i colori) che viene poi riemessa e scissa nei colori in essa contenuti.
Allo stesso modo l'energia orgonica,bianca e neutra, entra nell'organismo umano ,e viene riemessa attraverso l'aura. In poche parole l'aura potrebbe essere il risultato di come ciascuno di noi metabolizza l'orgone, e quindi differente per ampiezza e colore a seconda del soggetto ,ma anche del momento. La malattia infatti, che molti studiosi dell'argomento fanno coincidere con un malassorbimento di orgone ,provocherebbe danni aurici e di conseguenza, danni cellulari e cadute del sistema immunitario.

lunedì 5 ottobre 2009

stregonerie

Che cosa è la stregoneria?
Difficile rispondere in maniera obiettiva, ognuno la vede a suo modo e si basa sulle proprie esperienze.
Per quanto mi riguarda, so con certezza che la stregoneria dei principianti è fatta di strumenti,quella del vero stregone/strega è essenzialmente mentale, spirituale.
Mi è capitato di visitare forum sull'argomento in cui qualche sprovveduto utente chiedeva "incantesimi" d'amore, formule, ricette, qualcuno che voleva sapere come levitare, come lanciare una maledizione.Tutto questo mi fa sorridere.
Il 90 % di quelli che si approcciano all'argomento sono completamente privi di cognizione sul fenomeno.In poche parole, se non sai come utilizzare la tua energia mentale, qualsiasi strumento, formula, ricetta ,è assolutamente inutile, poichè siamo noi stessi a caricare gli oggetti di valore e non il contrario.Nei libri di Carlos Castaneda, lo sciamano Don Juan afferma che gli strumenti che utilizzava quando era un novizio(cristalli e piume) non erano più necessari.Consiglio caldamente la lettura dei libri in questione per chi si vuole avvicinare all'argomento.
Le formule non sono altro che modelli archetipali atti a creare una speciale forma pensiero.Per questo non sono necessarie, o meglio, se ne può fare benissimo a meno, in quanto la forma pensiero, come è già intuibile dal nome, si basa sul pensiero, quindi sul concetto , e la parola può restarne fuori.Ci sono numerosi studi sugli archetipi prodotti dall'uomo nel corso del tempo.Non mi soffermo su questo,ma voglio invece parlare del linguaggio archetipale, che a mio parere è il vero strumento della "stregoneria".
Il linguaggio archetipale è un linguaggio semplice e non specializzato basato su simboli, concetti ,disegni comuni a tutto il mondo.Esso è il linguaggio dell'universo stesso ,ed è l'unico modo in cui un essere umano può parlare all'universo, farsi ascoltare e quindi "cambiare la realtà".
Pare che, tutto si muova attraverso questo linguaggio primordiale e assoluto e che il nostro pensiero, se in grado di generarlo in modo appropriato e incanalarlo nel "mare energetico" che ci circonda(il quale funge da ponte e matrice per le nostre realizzazioni), possa divenire un atto creativo nel senso più reale del termine.
Molti di voi si chiederanno come si fa a parlare tale lingua..in realtà una volta compreso è abbastanza semplice.Si tratta di pensare a ciò che si desidera come se fosse già accaduto, in modo schematico e istantaneo, una specie di fotografia del futuro.
Sono convinta che le preghiere non funzionano mai, solo perchè difficilmente si mette in atto il nostro pensiero creativo mentre si prega ,ma ci limitiamo a lamentare la nostra condizione, a compiangerci e chiedere aiuto per le nostre sventure.
Ovviamente, e non mi stancherò mai di ripeterlo, chi non ha la minima idea di come usare la propria energia non può farlo in maniera cosciente.
Ci sono poi alcuni strumenti che possono incrementare le possibilità di riuscita, come ad esempio i cristalli, ma non esiste strumento più forte della nostra consapevolezza.